Facciamo ripartire lo SPORT

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Lettera aperta
al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte,
al Ministro Roberto Speranza
e al Ministro Vincenzo Spadafora

Facciamo ripartire lo SPORT

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri, Egregio Ministro della Salute, Egregio Ministro dello Sport

Ci rivolgiamo a Voi per chiedere una corretta e giusta riapertura delle attività motorie, intese come esercizio fisico praticato nelle diverse strutture (Palestre, Centri Fitness, Centri Sportivi, Piscine, Associazioni e altro).

L’emergenza COVID 19 impone la massima attenzione e prudenza a tutela della salute dei cittadini per non vanificare gli sforzi ed i sacrifici fatti fino ad ora. Le attività motorie in genere sono state le prime ad essere fermate ed ora, per salvare il settore Sport/Movimento/Esercizio Fisico, è necessario fornire, quanto prima, un programma chiaro e certo per la riapertura, in modo tale che tutti gli operatori del settore si possano organizzare ed adeguare alle necessarie richieste di prevenzione sanitaria.

Oltre alla evidente crisi economica, quello che ci preoccupa è anche il messaggio latente che sta passando, ovvero che l’esercizio fisico possa essere abbandonato (o praticato col fai da te) e che chi pratica l’attività motoria debba essere censurato (per il pericolo di contagio). Al contrario, si tratta di persone che attuano comportamenti meritori, in quanto, tutelano la salute propria e dei propri utenti, aumentando, tramite un razionale esercizio fisico, le difese immunitarie. Ciò permette un considerevole risparmio di risorse economiche, nella spesa sanitaria, che potranno essere riservate a chi ne ha più bisogno.

Promuovere il movimento, a tutte le età, contribuisce in modo significativo a preservare lo “stato di salute”, definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), come stato di benessere fisico, psichico e sociale. Nella Regione Europea dell’OMS l’inattività fisica è responsabile ogni anno di un milione di decessi (il 10% circa del totale) e di 8,3 milioni di anni persi (decesso prematuro) al netto della disabilità (Disability adjusted life years, DALY). Si stima che siano imputabili all’inattività fisica il 5% delle affezioni coronariche, il 7% dei casi di diabete di tipo 2, il 9% dei tumori al seno e il 10% dei tumori del colon. Inoltre, molti paesi della Regione Europea hanno visto aumentare, negli ultimi decenni, le percentuali relative al numero di persone sovrappeso e obese. In 46 paesi (l’87% della Regione Europea), oltre la metà degli adulti sono in sovrappeso e obesi (dati acquisiti dalle “Prime linee di indirizzo nazionali sull’attività fisica” Ministero della Salute, data pubblicazione 15 marzo 2019).

In un periodo di emergenza, come quello in corso, è stato corretto sospendere lo Sport, ma non bisogna dimenticare, quanto dimostrato dalle evidenze scientifiche in riferimento all’aumento delle difese immunitarie correlate con una regolare attività motoria. L’esercizio fisico, correttamente calibrato, è un fattore di stimolo positivo per il sistema immunitario, che abbinato ad uno corretto stile di vita riduce i rischi di patologie croniche ed inabilitanti, condizione che si è rivelata letale nell’attuale emergenza sanitaria.

Pur comprendendo appieno la necessità e l’importanza di mantenere le misure di contenimento, risulta evidente a tutti che l’esercizio fisico, proposto da insegnanti qualificati in contesti adeguati (Palestre, Centri Fitness, ecc..), è un elemento fondamentale per il benessere degli utenti e per sanità pubblica. La tutela della salute in generale e il contenimento dell’epidemia in corso, possono essere meglio attuate con decisioni trasparenti e attraverso l’empowerment delle persone, dando la possibilità ai cittadini di fare scelte informate, partecipate, attraverso strumenti chiari, coordinati e condivisi, ciò comporterebbe una maggiore adesione alle regole necessarie alla limitazione dell’epidemia.

Attualmente l’attività motoria è sospesa a data da destinarsi, il rischio di una desertificazione delle strutture sportive è quanto mai concreto e non c’è alcun segnale che incoraggi gli operatori del settore. Nessuna programmazione a riguardo, nessun progetto o valutazione di riapertura. Le uniche iniziative rivolte al settore sport si riducono ad un parziale contributo per gli operatori e tecnici, alla sospensione degli affitti (solo per le strutture pubbliche) ed a un prestito garantito, risorse troppo limitate per le complessità e la gravità della crisi che stiamo affrontando.

Auspichiamo quindi che venga adottato un piano strategico per sostenere tutto il settore della promozione dell’attività motoria, con particolare riferimento a quelle realtà che operano nel territorio con strutture private o in affitto da privati. Sicuramente dovranno essere rispettate le misure di sicurezza, dovrà esserci un controllo delle affluenze, un distanziamento, l’uso di protezioni individuali (per gli utenti e per gli operatori), una sanificazione regolare, un monitoraggio della temperatura individuale e gli operatori del settore ne sono pienamente coscienti. Tutto ciò comporterà una sostanziale riorganizzazione con un considerevole ed ulteriore impegno economico che andrà ad inasprire ulteriormente una situazione ormai drammatica, che mette già in crisi profonda tutto il settore.

La necessità di un chiaro programma di apertura è sentita sia dalle più importanti realtà dello sport che dalle più piccole associazioni di promozione sportiva, che oggi si trovano coinvolte analogamente in questa emergenza. Da qui la necessità di conoscere tempestivamente le modalità di “riapertura”, per poter attuare tutte le azioni necessarie. Siamo fiduciosi che questo nostro appello venga tenuto nella giusta considerazione, a tutela della promozione dell’esercizio fisico, bene indiscutibile per la prevenzione e la salute di tutti i cittadini di qualsiasi età.

Auspichiamo l’immediata apertura di un tavolo di lavoro, con la presenza di esperti delle diverse attività (esercizio fisico, fitness, promozione sportiva, sport individuali, giochi sportivi, ecc..) attorno al quale parlare per affrontare le problematiche di riapertura di TUTTO il settore SPORT con particolare riferimento all’attività motoria amatoriale e di base (Centri Sportivi, Centri Fitness, Palestre, Piscine, Giochi Sportivi,  ecc…).

Renzo Seren

Responsabile FITITALY
Associazione di Base non a scopo di lucro per la promozione del Fitness